Ora il problema, sempre ammesso che di problema si tratti e su questo nemmen tutti sono concordi, è cantonale e non più luganese; ergo, sia trovata una soluzione cantonale e non necessariamente luganese. Dalle sponde dell’Udc, per voce di Tiziano Galeazzi granconsigliere e primo firmatario, stamane una mozione pertinente agli ex-“molinari” o meglio “ex-macellai” per l’appunto sfrattati di recente dal comodo acquartieramento del già “Macello” di viale Cassarate 8 in Lugano; nella sostanza trattasi del rapporto di cui lo stesso Tiziano Galeazzi era stato autore con riferimento ad una mozione – poi ritirata – del collega Fabio Schnellmann (Plr). Contesto, forma e sostanza del nuovo atto: il corteo non autorizzato di sabato 5 maggio avrebbe dimostrato essere espressione priva di un “carattere” propriamente luganese e, per contro, dall’interesse cantonale; ci si aspetta pertanto che il “dossier” in àmbito granconsiliare (dove l’argomento ogni tanto fa capolino dalla sede commissionale) sia trattato secondo “linee chiare”. “Linee” che coincidono con istanze in serie: avantutto, l’istituzione di una “task force” i cui membri lavorino su “punti operativi precisi”, finalità precipua l’individuazione di “un’alternativa di localizzazione”. “Alternativa”, e “non per forza nel Comune di Lugano”. In immagine, Tiziano Galeazzi.