Entreranno 400’000 franchi in meno, centesimo più centesimo meno, nelle casse dello Stato; ma i destinatari consueti delle spettanti quote di tali risorse non subiranno alcun pregiudizio. Così Palazzo delle Orsoline in Bellinzona, sponda Esecutivo, nell’accogliere oggi un’istanza venuta da Norman Gobbi e da Christian Vitta, in rappresentanza l’uno del Dipartimento cantonale istituzioni e l’altro del Dipartimento cantonale finanze-economia, per l’applicazione di uno sconto su tasse annue pagate dai titolari di esercizi pubblici: 30 per cento secco per quanto riguarda la tassa sull’alcool, 30 per cento secco per quanto riguarda la tassa di promozione turistica. Una risposta, per quanto parziale come viene riconosciuto dalla stessa autorità politica, alle difficoltà che gli operatori nel comparto della ristorazione hanno incontrato a causa del Covid-19, con un blocco improvviso da sabato 14 marzo a domenica 10 maggio e con successiva riapertura “condizionata” su norme largamente penalizzanti in materia di distanziamento sociale, di incremento delle azioni igienico-sanitarie, di protezione dei beni e di gestione del servizio: “Sostegno concreto che ovviamente non basterà per risolvere i problemi degli esercenti”, come indicano Norman Gobbi e Christian Vitta in una nota, ma che è da interpretarsi anche come “messaggio di fiducia per tutto il turismo cantonale e per le sue organizzazioni a livello sia regionale sia cantonale”. Fiducia tangibile: indipendentemente dallo sconto, agli enti sarà garantito il medesimo introito della tassa di promozione turistica.