Home CRONACA Domenica elettorale, da Comanowood un mezzo «Mea culpa»

Domenica elettorale, da Comanowood un mezzo «Mea culpa»

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Le notizie giunsero puntuali, con due “flash” da studio; la diretta dello spoglio non vi fu, e mal incolse. Rispondono con un mezzo “Mea culpa”, da Comano sponda Rsi catodica, alle critiche piombate su direzione e redazione per quanto occorso domenica in occasione del ballottaggio – rivelatosi s(c)ismatico – per il Consiglio degli Stati: tutelato il diritto di cronaca e tutelati quindi gli ascoltatori nell’informazione, peccato per l’aver mancato sul fatto di cronaca in quanto tale, laddove una buona metà del Ticino era fibrillante nell’attesa di sapere se lo “status quo” sarebbe stato rispettato, il che invece non fu. Non tanto, si direbbe, per quanto riguarda l’elezione di Marco Chiesa in quota Udc-Lega dei Ticinesi, essendosi capito sin dalle prime battute che quello era il cavallo destinato a tagliare per primo il traguardo; più che altro, sulla rimonta della socialista Marina Carobbio-Guscetti giunta infine a sopravanzare l’uscente Filippo Lombardi (Ppd) per lo scarto miserrimo di 45 preferenziali determinanti.

Nel segno della pacatezza, e ben studiata al fine di stemperare le tensioni, la risposta che giunge oggi dalla direzione Rsi. “Una valutazione errata, che riconosciamo, l’aver scelto di non seguire l’evoluzione dello spoglio tra il tg delle ore 12.30 e lo “speciale” di un’ora dopo. Nel corso della giornata abbiamo proposto un’ampia copertura del ballottaggio sia alla radio sia sul “web”, con contributi televisivi importanti nel “Quotidiano”, nel telegiornale e nello speciale con il dibattito fra i quattro candidati. Abbiamo dato in tempo reale le notizie significative della domenica elettorale (nel frattempo, sull’ammiraglia Rsi televisiva andava in onda un telefilm della serie “I misteri di Brokenwood, ndr), ma non abbiamo garantito la copertura in diretta” et cetera et cetera. Seguono espressioni di rammarico e l’impegno a “tener conto di tutte le osservazioni ricevute (ultima in ordine di tempo, quella dell’invero intempestivo Consiglio del pubblico Corsi, ndr), (osservazioni) che sono sempre preziose per migliorare la qualità della nostra offerta”.

Altro da dirsi, in effetti, non c’era.