Home CULTURA Dateci chiarezza, noi vi daremo partecipazione…

Dateci chiarezza, noi vi daremo partecipazione…

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Che cosa accadrebbe se gli intellettuali venissero schedati in nome della stupidità di Stato? E, per di più, se fra gli “intellettuali” rientrassero tutti coloro che leggono o hanno letto qualcosa, fotoromanzi compresi? È quello che ci racconta Giacomo Papi con il libro “Il censimento dei radical chic”, scenario d’un domani in cui l’ignoranza la farà da padrona (un po’ come nel film “Idiocracy”, dove l’umanità in regresso verso il Neolitico vive con gli occhi incollati allo schermo della tv), dove avremo facoltà di eleggere i governanti premendo il tasto verde del telecomando e magari dopo aver visto una loro “performance” (ops, qualcosa di simile è passato di recente anche alle nostre latitudini), dove farsi un “selfie” sul luogo di un incidente sarà prioritario rispetto al chiamare i soccorsi, perché bisogna sùbito rilanciare tutto sui “social”. Sul fondo del romanzo, la traccia che induce alla riflessione: allo Stato conviene tenere i cittadini in condizione di ignoranza? E, per caso, lo sta già facendo, o la responsabilità sta nel nostro eccesso di accondiscendenza, nel nostro atteggiamento in stile “Fanno quello che vogliono”? 
La politica può invero molto per stimolare le persone verso la cosa pubblica. Al prossimo Esecutivo cantonale il compito di fornire una risposta, e nel segno primario della semplificazione. Nelle leggi, per esempio. Nei messaggi governativi. Nella riduzione dei tempi su casi già definiti (quante volte, in Gran Consiglio, il “dibattito ridotto” somiglia ad una discussione generale…). In cambio, la richiesta di un impegno ai cittadini: impegno da soggetti eleggibili e da soggetti elettori. Sarà banale, ma non v’è libertà senza partecipazione…

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