(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.16) Par proprio non sussistere congruità, ed a questo punto il problema si situa nell’alveo delle modalità di trattamento delle informazioni “a monte”, fra i numeri che sul fronte covidiano escono dalla viva voce di Raffaele De Rosa direttore del Dipartimento cantonale sanità-socialità e quelli che di volta in volta vengono pubblicati a cura dei suoi funzionari; l’uno dichiara che oltre 285’000 dosi sono state somministrate e ciò figura anche in un comunicato-stampa, gli altri – su contestuale punto di rilevazione – indicano a quota 283’191 l’entità delle dosi effettivamente utilizzate con buon esito (di transenna, nessun riscontro figura circa le dosi disponibili ma eliminate a causa di avvenuta contaminazione; cifre marginali, si suppone, ma qualche caso consta). L’evidenza delle dosi giunte ai destinatari, insieme con la rilevazione sui vaccinati “completi” (doppia dose) a quota 118’347, forma unica sostanziale novità in aggiornamento per quanto riguarda il Ticino almeno a ieri, venerdì 18 giugno, su riscontri in verità afferenti a due giorni prima ossia mercoledì 16 giugno; altro non si avrà sino a lunedì, essendo stato unilateralmente deciso ed annunciato – a detrimento del dovere etico di trasparenza, si direbbe; non siamo ancora nella condizione generale in cui i dati sono da stamparsi in forma di annuario – che nei fine-settimana non sarà più fornito alcun aggiornamento statistico sull’andamento della pandemia, sicché lunedì disporremo soltanto di un riscontro cumulativo sulle 72 ore precedenti. Quel che conta, è stata superata la soglia del primo terzo (33.7 per cento il dato effettivo) sul totale della popolazione avente diritto; passo incoraggiante, ancorché non risolutivo e tutt’altro che conclusivo.
Nero su bianco resta per ora quel che sappiamo: 995 i morti, di cui 37 nel quadro della terza ondata; 33’201 i contagiati, di cui 5’012 parimenti da venerdì 5 marzo, data assunta quale punto di teorica cesura; tre i degenti in struttura ospedaliera, vuoti tuttavia i reparti di terapie intensive. Logicamente esauriti, sulla fine delle lezioni scolastiche, i tempi di quarantena e/o di isolamento negli istituti pertinenti al sistema pubblico (421 sezioni di scuola dell’infanzia, 803 sezioni di scuola elementare, 607 sezioni di scuola media e 1’159 sezioni di scuole postobbligatorie cantonali). Quadruplo zero nel sistema delle case per anziani (riepilogo: niente residenti positivi, niente nuovi contagi, niente ingressi in ospedale, niente decessi).