(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 13.09) Scansioni temporali e puntuali: 25 gennaio, due giorni dopo la notizia del “lockdown” di Wuhan in Cina, il presunto “paziente zero” da Covid-19 a Milano; 25 febbraio, primo caso di contagio in Ticino; 25 marzo, già 60 decessi su suolo cantonale; 25 aprile, oggi, superate le 300 vittime. Possono continuare a martellarci con l’ossessivo dogma dell’essere mutata la nostra esistenza, nel volgere di questi tre mesi; l’importante è che la nostra umanità, la nostra natura umana, ai numeri impietosi non si rassegni e per prima cosa si rifiuti di considerarli come sterili cifre. Drammi, per contro: altri cinque nelle ultime 24 ore, e dunque ci troviamo ad un nuovo giro di centinaia, 304 effettivi i cadaveri allineatisi per causa riconosciuta nella pandemia coronavirale; e non solo, ma al computo dei contagiati “ufficiali” si aggiungono altre 21 persone, per un totale di 3’142. Più i neoaffetti da Covid-19 che i dimessi (16; in totale fanno 698) dalle strutture sanitarie, tra l’altro; ed è un messaggio che si consiglia di valutare con opportuna attenzione. Compendio statistico: tasso di letalità, 9.52 per cento; tasso di dimissioni, 21.87 per cento. Riscontri a livello svizzero, facendosi stato sulle evidenze pubblicate sul portale www.corona-data.ch (aggiornamento ad otto Cantoni su 26): 1’593 morti e 28’553 contagiati (più 57); di questi ultimi; 5’143 nel Canton Vaud, 4’733 nel Canton Ginevra, 3’366 nel Canton Zurigo, segue il Ticino.