Vuoi portare un regalo alla zia ospite di una casa per anziani? Se vuoi davvero, puoi; ma non aspettarti di consegnare il pacco di persona, e non aspettarti che quel pacco arrivi sùbito alla destinataria. Con effetto immediato la nuova direttiva che giunge da Palazzo delle Orsoline sponda Esecutivo, mittente Raffaele De Rosa in quanto direttore del Dipartimento cantonale sanità-socialità: documento su più punti, nulla di drammatico, ma siamo sempre nell’“in fieri” e quindi si prenda questo quale aggiornamento del venerdì, ferma restando l’opzione al mutarsi d’accento e di pensiero già la prossima settimana. I punti qualificanti del provvedimento:
Uscite dei residenti – A titolo precauzionale, sospese le uscite di residenti in case per anziani laddove sussistano situazioni da “più elevato rischio di contagio”. Ovvero? Ovvero, non volendo l’autorità politica lasciare zone d’ombra: niente negozi, niente bar, niente ristoranti, niente visite a domicilio, niente trasporti pubblici. Ancora consentita, per contro, l’uscita “per la semplice passeggiata”, ma “solo con due accompagnatori” anziché con quattro e purché l’ospite in uscita sia sempre dotata di mascherina piantata sul volto;
Ingresso di ospiti – Restano possibili le visite di ospiti nelle camere personali dei residenti. I visitatori dovranno tuttavia sottoporsi a nuove regole: bibite, cibo, abiti e regali saranno da consegnarsi al personale della casa anziani, il quale personale dovrà farsi carico di trattare ogni prodotto con cure estreme e dunque a procedere alla disinfezione del prodotto medesimo oppure a collocare tale prodotto in “quarantena”, lasciandolo cioè sotto isolamento per un “tempo congruo” non meglio precisato, prima del recapito alla persona in questione.