(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 10.02) La speranza è che questa sia appunto un’ondata; meglio, un’onda anomala, un “hàpax” nel pur non rassicurante contesto che il Covid-19 sta proponendo al Canton Ticino dall’inizio del mese di ottobre, spartiacque acquisito tra un primo ed un secondo tempo della pandemia. Perché stamane i numeri “ufficiali”, quelli per i quali vi è conferma dall’Ufficio del medico cantonale, si distaccano in modo netto dalla pur non gradevole tendenza rilevata: 102 – tripla cifra, non accadeva da un millennio – i contagi dichiarati in sede di laboratorio sull’esame dei tamponi tra ieri e l’alba di oggi, dunque 403 da giovedì 1.o ottobre; come dire che in sole 24 ore è stato registrato un quarto abbondante dei nuovi casi, e che in proporzione questo salto “vale” un 34 per cento del totale. Su un computo complessivo (ma, e lo si ribadisce, sussiste uno iato fra i citati primo e secondo tempo), 4’054 le persone risultate infette; sempre 351 (di cui 350 in prima fase, quella che è da considerarsi chiusa alla data di venerdì 12 giugno, ed una tra l’altr’ieri e ieri) le vittime. Tra i 10 ricoverati (due pazienti dimessi, e fanno 936 nel totale; un altro ingresso) in strutture nosocomiali del Cantone, preoccupano le condizioni di salute di un ospite che si trova in terapia intensiva e con respirazione indotta.