(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 13.34) Lo stillicidio è tale perché ripetizione e reiterazione di un fatto grave, e senza che di questo corso si veda o si possa intuire il tempo della fine. E di impronta da stillicidio s’ha da parlare nel prendere atto di un’altra vittima, sul fronte ticinese, per effetto di pandemia coronavirale; 26 i morti nella terza ondata ossia neglî ultimi 50 giorni esatti, 984 i decessi dall’inizio e dunque nell’arco di 13 mesi e mezzo. Calano i degenti, per effetto di nove dimissioni cui purtroppo si associano cinque ingressi in strutture nosocomiali; i ricoverati sono ora 90, di cui un sesto (15) sottoposti a terapie intensive e, nella maggior parte, anche a ventilazione assistita. In rialzo il numero dei contagiati nell’arco delle 24 ore: 85, per totali 31’850 di cui 3’661 nel volgere della terza ondata. Al nove per cento su 629 tamponi in un solo giorno (riferimento a mercoledì 21 aprile) il tasso di incidenza dei positivi; su evidenze di ieri, venerdì 23 aprile, 545 le persone in isolamento e 751 quelle in quarantena. Sale al 9.9 per cento la quota dei vaccinati “completi”; 99’245 in tutto le dosi somministrate; in crescita consta tuttavia essere – fonte: Ufficio federale sanità pubblica; riferimento effettivo, venerdì 9 aprile – il tasso di riproduzione Rt, collocatosi al valore di 1.03. Nessun aggiornamento (come ormai avviene da varie settimane, i dati tra venerdì e domenica vengono pubblicati in forma cumulativa) dal sistema delle residenze per anziani.