(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 17.25) Tre giorni di apparente rallentamento della pandemia, almeno nei numeri, poi la mazzata. Dal fronte del Covid-19 in Ticino si torna a parlare in doppia cifra sui decessi, ed in tripla cifra sui nuovi contagi; e sono evidenze cui non si riesce a rimanere insensibili, soprattutto dovendosi valutare la situazione epidemiologica in un contesto da 93 milioni di persone colpite dal “Coronavirus” nel mondo, e con ripetuti contesti di recrudescenza, ed anche alla luce del presunto maggior tasso di propagazione di alcune varianti. Si riferisce, dunque, secondo ordinaria e trenodica monotonia: nel transito da ieri all’alba di oggi, 10 le vittime riconducibili al morbo, per un totale di 873 di cui 523 nella sola seconda ondata; 108 in più i positivi, effettivi 25’849 dalla fine di febbraio 2020; 14 altri ricoveri in strutture nosocomiali, 20 i dimessi, 291 pertanto i pazienti in ospedale, e di questi ancora 40 si trovano sotto terapia intensiva. In replica di quanto pubblicato ieri i riscontri accessori: sempre intorno al 14 per cento la quota dei tamponi positivi (valore di riferimento, i 788 “test” effettuati martedì 12 gennaio); sotto le tre cifre i soggetti in isolamento (994, per l’appunto a dati di giovedì 14 gennaio); 1’541 le persone poste in quarantena (idem).