Un caso è un caso, due casi formano una coincidenza; e vogliamo sperare, pur credendoci poco, che alla coincidenza ci si fermerà. Ancora nel ciclo di formazione post-obbligatoria, e questo basta per sconfessare di bel nuovo l’utopia della sicurezza totale al rientro per il nuovo anno (purtroppo, l’errore è di sistema), la positività di un allievo al “Coronavirus”: ricorrenza, stavolta, alla “Scuola professionale artigianale-industriale” in Lugano-Trevano, dal che l’isolamento dello studente in questione ed una serie di interventi condotti in parte dalla dirigenza dell’istituto ed in parte dal medico cantonale. Conseguenza pratica: una parte dei compagni del ragazzo è stata posta in quarantena, tutto il resto fa parte della “routine” ed è di nullo interesse, sempre sgradevole l’intimazione alla stampa affinché non ponga domande ai diretti interessati ovvero a quanti frequentino tale scuola ed a quanti si trovino in ruoli apicali della medesima.