(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.28) Demoralizzati come si è dai numeri di ieri, perché quelli erano dati da autentica retrocessione alla “fase uno e mezzo” da pandemia infuriante in vicolo a fondo cieco, con prudenza accolgonsi le evidenze or ora rese note circa il transito da ieri all’alba di oggi per ciò che riguarda la strage da “Coronavirus”: riscontri dolorosi come in ciascuno dei giorni delle due ondate (l’una, dal febbraio alla tarda primavera 2020; l’altra, dalla fine dell’estate 2020 ad oggi), dovendosi per prima cosa rilevare altri cinque decessi per effettivi 528 morti nella seconda fase ovvero totali 878 vittime. Sempre alto il computo dei nuovi contagiati, 113 nell’arco delle 24 ore, per un totale di 25’962 casi; altri 12 ricoveri a fronte di 26 dimissioni da strutture nosocomiali, 272 pertanto i degenti, il 13.60 per cento (ovvero 37) in reparti di terapia intensiva. In calo repentino all’otto per cento, su riscontro di tre giorni addietro, l’incidenza di positivi sul totale dei “test” effettuati (si tenga tuttavia conto dell’entità relativa considerata, soli 685 tamponi sottoposti a verifica in laboratorio). In calo anche – e qui valgono evidenze acquisite con riferimento alla giornata di ieri – le persone in isolamento (891) e quelle cui è imposto il regime della quarantena (1’421).