Già dà da pensare il fatto che un tizio residente ad Alessandria si prenda la briga di andare sino a Como per sostenere l’esame; ma è vero, in questo senso non esistono vincoli, purché uno sia legittimato ad iscriversi e cioè abbia l’età minima. Il tizio, in realtà, ci ha aggiunto del suo, restando fermo e imbambolato davanti allo schermo su cui si sarebbero succedute le domande a risposta multipla, se egli avesse almeno avuto un’idea sul significato di quelle domande; al che è stato sgamato, ed il resto è cosa ovvia. Un 30enne egiziano, regolare su suolo italiano ma alle regole non avvezzo, è stato deferito nelle scorse ore all’autorità giudiziaria avendo tentato il colpo degli stupidi alla prova teorica per la licenza di condurre in quel della sede della “Motorizzazione civile” nel capoluogo lariano: nella giacca un dispositivo per la trasmissione e per la ricezione di informazioni dall’esterno, nel senso che da qualche parte stava un complice e che quel complice avrebbe fornito le risposte, sempre che il candidato truffaldino avesse mantenuto un contatto. Gli ispettori di servizio nella sala esami, una volta rilevata l’“impasse” cioè l’essere tale soggetto “chiaramente in difficoltà” (citazione dalla nota di fonte Polizia di Stato), hanno logicamente dedotto che al nordafricano mancavano metaforicamente 95 centesimi per fare una lira, cioè anche soltanto per riuscire ad abborracciare un azzardo di risposte; a seguire, intervento di una pattuglia di agenti della Polizia di Stato, prelievo del 30enne, identificazione e denuncia a piede libero per violazione alla Legge numero 475/1925.