Resistenza e violenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre alla tentata rapina che era poi il motivo del suo venire a confronto “vis-à-vis” con gli agenti della Polizia di Stato, gli addebiti in forza dei quali un 22enne di nazionalità tunisina è stato associato ieri al “Bassone” di Como dopo aver fatto il diavolo a quattro nell’ormai celebre supermercato di Como in prossimità dello stadio “Giuseppe Sinigaglia”. I fatti, sulla mezzanotte e seguenti, in rapido riassunto: ingresso nel punto-vendita notoriamente aperto 24 ore su 24, prelievo di alcune lattine di birra e consumo del contenuto direttamente all’interno della struttura, devastazione di un pezzo di scaffale con distruzione di una fila di vasetti contenenti sottaceti e fatti cadere al suolo, aggressione all’addetto alla sicurezza tuttavia in grado di “contenere” l’ospite indesiderato sino all’arrivo dei poliziotti, e questo è il primo atto; indi presa in consegna del soggetto – nel frattempo denudatosi in parte ed urlante – da parte delle forze dell’ordine, trasferimento in Questura, assalto verbale e con vie di fatto da parte del 22enne medesimo e traumi arrecati ad un poliziotto (calcio al costato, prognosi medica fortunatamente inferiore alla settimana), e con questo la storia sarebbe chiusa al netto di ciò che sarà materia per il processo. Chiusa, invece, no: dai controlli nel frattempo esperiti emerge che l’uomo è clandestino su suolo italiano, privo di fissa dimora, onusto di precedenti di polizia e parimenti gravato da precedenti penali. All’orizzonte, condanna ed espulsione dall’Italia.