Sei persone, tra cui cinque agenti di Polizia penitenziaria, hanno fatto ricorso a cure mediche sull’esito della rivolta inscenata iersera da tre detenuti al “Bassone” di Como. I carcerati, tutti di nazionalità marocchina e tutti sui 25 anni, hanno dapprima compiuto atti di apparente autolesionismo, richiamando con ciò l’attenzione del personale di servizio in modo da farsi trasportare nel reparto infermeria; una volta usciti dalla cella, i detenuti – risultati tra l’altro recidivi: avevano causato danni anche in una precedente azione delinquenziale, appena due settimane addietro – si sono tuttavia lanciati a distruggere l’impianto di illuminazione nel braccio della prigione e poi hanno dato fuoco a lenzuola e materassi. Immediata la reazione dei secondini, rapidamente rinforzati da oltre 20 colleghi che hanno proceduto ad isolare la sezione ed a mettere al sicuro circa 50 altri detenuti la cui permanenza nelle celle era stata resa impossibile sia dalla presenza di fumo sia dal propagarsi dell’incendio lungo un corridoio. In ospedale è finito anche uno dei marocchini. La rivolta è stata domata a tarda ora.