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Como, con il coltello sul treno: fermato. Ma in galera va il suo sodale

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L’hanno fermato avendolo trovato in possesso di una lama seghettata e ben ancorata ad un manico, dal che un’arma bianca della lungheza di oltre 22 centimetri, ma a finire diritto in carcere è stato il suo connazionale. Non è il caso di sorprendersi, ché sorpresi saranno semmai state le forze dell’ordine al momento del meritorio intervento compiuto nella tarda serata di mercoledì 11 giugno alla stazione Como-lago delle “Ferrovie nord Milano”: andati infatti sul posto attorno alle ore 22.30 per neutralizzare un potenziale accoltellatore, gli agenti di una “volante” della Polizia di Stato in sede lariana hanno effettivamente risolto tale questione in meno di un “amen”, individuando l’arma in uno zainetto e procedendo al sequestro del pezzo ed alla denuncia del suo proprietario, risultato essere un 37enne salvadoregno, per il possesso illegale del coltello ma anche perché – quando si dice il caso – del soggetto è emerso lo stato di clandestinità su suolo italiano. Al controllo dei documenti è persino andata peggio ad un altro uomo con cui il 37enne intendeva viaggiare direzione Milano: età 40 anni e questo non costituisce reato, egualmente proveniente da El Salvador e vale la considerazione già espressa, ma a seguire niente fissa dimora, precedenti di polizia, precedenti penali contro il patrimonio e contro la pubblica amministrazione, e per di più con l’ingombro di un ordine di rintracciamento causa provvedimento giudiziario emesso a Varese e pendente; in altre parole, l’uomo doveva rientrare in carcere per avvenuta revoca della sospensione della pena, risultando un residuo di pena (tre mesi) da espiarsi. Il 40enne è pertanto stato associato al “Bassone” di Como.