Da tre giorni, su alcuni circuiti televisivi, è in onda la serie “The new Pope” ossia “Il nuovo Papa”, regìa di Paolo Sorrentino, attori del livello di John Malkovich e di Jude Law, ma anche Sharon Stone e Marilyn Manson tra gli interpreti secondari; nella sostanza, si tratta di una massiccia coproduzione internazionale per nove episodi in cui viene immaginato il percorso quotidiano di un futuro pontefice dagli interventi – per certi versi – spiazzanti e rivoluzionari. Da ieri, in coincidenza con la pubblicazione di un libro scritto a quattro mani con il cardinale Robert Sarah (che è il prefetto della “Congregazione del culto divino”, non un anzianotto parcheggiato per sopravvenuta quiescenza), sappiamo che il pontefice emerito Benedetto XVI alias Joseph Ratzinger di anni quasi 93 è ancora ben vigile e che gli può venire l’uzzolo di esprimere posizioni drastiche – in questo caso, circa il celibrato dei sacerdoti – e fors’anche non collimanti con quelle di papa Francesco, odierno titolare della cattedra di Roma. Come dire? Uno può inventarsi la miglior sceneggiatura per “The new Pope”, ma poi irrompe (e stravince) “The old Pope”…