Home POLITICA Colpo di stiletto / Economista balengo, razzista conclamato

Colpo di stiletto / Economista balengo, razzista conclamato

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Trovando riverbero in quella parte della stampa che sembra sempre sorprendersi davanti alla citazione di un cognome straniero, l’uscente granconsigliera Lisa Bosia Mirra si espresse or è un paio di giorni a richiamo di un ragionamento bislacco: fatta breve, ogni persona sarebbe da retribuirsi all’incirca con il medesimo salario, quale che sia la sua formazione e quale che sia il suo posto di lavoro e quale che sia dunque il suo impiego inteso come lavoro svolto a tutti gli effetti. Diremo: ogni tanto un simile discorso fa capolino nelle lezioni universitarie e nelle chiacchiere da bar, nel primo caso in condizioni di non alterazione da alcool mentre una simile possibilità è ammessa nel secondo, giusto per il tempo necessario a far ricordare che trattasi di speculazione intellettualistica non applicabile nella sostanza (laddove fu fatto, sciagura ed oppressione dell’uomo sull’uomo) e già sconfessata dalla storia. A sorprendere, da parte di Lisa Bosia Mirra, è la scelta di un “guru” peraltro già sbeffeggiato da Friedrich Nietzsche e fatto a pezzi financo da Friedrich Engels: latore primo e principe di questa sorta di “salario unico” fu l’adeguatamente dimenticato Karl Eugen Dühring, berlinese nato ai tempi della “Zollverein” e campato sino agli Anni ’20 del secolo scorso. Cose memorabili circa il soggetto: alcune idee politiche pallide e confuse, e l’esternazione di palese antisemitismo in un prodotto a stampa dal titolo “La questione ebraica come problema di razza, stirpe e cultura”, in linea con quel Wilhelm Marr magdeburghese ad avviso del quale gli ebrei erano titolari della patente di malvagezza genetica. Non un campione dei tizi menzionabili, compagna.