Programma televisivo che da tempo mostra la corda, “Donnavventura”, in onda con cicli annuali su un’emittente d’oltrefrontiera, essendosi il programma stesso trasformato da “reality” con intenzioni documentaristiche a parata “glamour” per le partecipanti che mal testimoniano il senso dell’avventura e persino quello dell’essere donne. Critica principale: dall’esperienza “into the wilderness”, con i rischi e con le soddisfazioni che da essa conseguono, al semplice giro turistico mascherato con lo stupore da copertina su “photoshooting”. Ed allora, per carità, ci si risparmino le buggerate da venditori porta-a-porta, tipo quella pubblicata su “Facebook” da soggetto che sta ai vertici del turismo ticinese: “Le ragazze neo-“reporter” (ah, così fa la “reporter” una che legge testi scritti dagli autori del programma; interessante, ndr) si sono avventurate oggi sul Monte Generoso”. “Avventurate”, nientemeno, sul temibile Monte Generoso, sfidando l’ignoto a bordo del trenino a cremagliera…