Se la merce fosse indirizzata al mercato elvetico oppure no (dalle prime indagini – facendo testo una nota-stampa del ministero pubblico – parrebbe che la Svizzera fosse solo territorio di transito), poco importa: è un successo per tutti, autoctoni e circonvicini e discosti, se tre trafficanti finiscono dietro alle sbarre e se un carico di droga scivola fuori dall’abitacolo di un’auto e scivola direttamente al magazzino-sequestri della Polcantonale o dell’Ufficio federale dogana-sicurezza confini; di più, trattandosi di cocaina per il peso di chilogrammi 30, che occupano spazio e rendono tanto e possono ammazzare anche di più. Fatti occorsi venerdì ultimo scorso, in due luoghi distinti ed in due tappe, di massima fra le ore 14.35 e le ore 15.25: prima l’intercettazione di un’auto dalle parti di Novazzano, fermati un 35enne ed un 30enne, entrambi germanici abitanti in Germania; sull’esito di rapide perquisizioni e di contestuali accertamenti, “focus” portato su un’altra auto, nel frattempo direttasi verso nord lungo la A2 e bloccata in prossimità di Bellinzona, al volante un 31enne olandese residente in patria; la cocaina era per l’appunto a bordo della seconda vettura.
Da presumersi l’avvenuto ingresso di entrambi i mezzi da un valico del Comasco; il percorso di trasportatore e vettore-civetta sarà oggetto di accertamento in sede di inchiesta; titolare del “dossier” è la procuratrice pubblica Anna Fumagalli. A carico di tutti e tre i soggetti, arrestati da agenti della Polcantonale e tradotti nel sistema penitenziario: infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti.



