Non era in servizio, ed anzi si trovava in abiti civili mentre stava guidando l’auto, quell’agente della Polcantonale quando venne fermato a Croglio, venerdì 26 ottobre, in condizioni di parziale inidoneità alla guida risultando in effetti un tasso alcoolemico superiore al consentito. Secondo le evidenze di inchiesta, e tuttavia, chi aveva verificato il mancato rispetto delle norme scelse di chiudere un occhio, venendo meno agli obblighi propri della funzione. E per questo motivo, come da distinti atti firmati nelle scorse ore dal procuratore generale Andrea Pagani, un effettivo della Polintercom Malcantone-est ed un effettivo della Polintercom Malcantone-ovest sono destinatari di altrettanti decreti di accusa – con riserva di rinvio a giudizio davanti ad una Corte delle Assise correzionali – per i reati di abuso d’autorità e di favoreggiamento; in sostanza, pur avendo riscontrato un problema reale, entrambi omisero di avviare un procedimento penale per infrazione alla Legge sulla circolazione stradale. Messaggio: lo spirito di colleganza è una cosa, il tacere sulla realtà è altro.