Difficile, per lui, il poter affermare di essersi trattato d’una svista: parte della merce era infatti stata occultata persino nel vano della ruota di scorta, quello cui di solito si riesce ad accedere solo dopo aver tirato moccoli perché c’è sempre un bullone di troppo da svitarsi. Ha infatti tentato il colpo grosso di un’importazione di alimentari senza sdoganamento, e quindi con omissione dei dazi dovuti sull’eccedenza rispetto alla franchigia, il soggetto che a bordo di un mezzo con targhe svizzere è stato intercettato martedì della scorsa settimana – di stamane l’informativa dal portavoce dell’Ufficio federale dogana-sicurezza confini – al valico autostradale di Chiasso-Brogeda, in entrata su suolo elvetico, avendo stipato prodotti di alta qualità tra bagagliaio ed altri vani, utilizzato tutto l’utilizzabile quanto a spazio. Al momento del controllo, più che un Suv quello è sembrato essere un “food truck” cui mancasse solo la piastra per scaldare i panini: da “record” il carico di salumi, eccedenza pari a 312 chilogrammi rispetto allo zero dichiarato; per sovrammercato, superalcoolici nella misura di 10 litri, referenze altre – dalle acciughe ai carciofi – in minore ma pur ragguardevole quantità. Per consumo domestico, dai, non era nemmeno un’ipotesi da far balenare; e difatti, dall’incrocio tra le dichiarazioni dei quattro uomini che viaggiavano in direzione nord, è poi emerso che gli articoli sarebbero stati utilizzati in una struttura della ristorazione. Multone in arrivo.