Non è colpevole: stava guidando, aveva appena effettuato una manovra, aveva il piede sull’acceleratore ed a piena velocità portò il suo autoarticolato a stritolare quattro persone che si trovavano in una vettura ferma nella colonna, ma non è colpevole. Afferma la perizia che ci fu un colpo di sonno, e che all’origine del colpo di sonno sussiste un problema medico (mai diagnosticato in precedenza, per quanto l’uomo abbia affermato di aver sofferto da tempo di tale affezione) tale da impedire un valido riposo notturno, sicché il giorno seguente può accadere che qualcosa vada storto; e dunque non è condannabile. Questo sta nella sentenza pronunciata oggi alle Assise correzionali in Lugano, dove si trovava alla sbarra il camionista – oggi 52enne – responsabile nei fatti ma non per la legge del tragico tamponamento occorso a fine luglio di tre anni or sono, la A2 in prossimità di Quinto come teatro dell’incidente. Morirono quattro cittadini germanici: padre, 43 anni; madre, 43 anni; figlia maggiore, 12 anni; figlia minore, otto anni.
A scagionare il conducente, per l’appunto, quel che sta in un’analisi approfondita per la firma di Mauro Manconi, titolare del “Centro del sonno” in seno all’Eoc; per l’assoluzione si era battuto il difensore Stefano Genetelli, per una condanna a 20 mesi (con sospensione condizionale) si era pronunciato invece il procuratore pubblico Arturo Garzoni sull’ipotesi, quantomeno, di una seria disattenzione nella guida, con ciò configurandosi l’omicidio colposo plurimo e la grave infrazione alle norme della circolazione stradale. Improbabile il ricorso in appello.