(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 21.30) Invariati i rapporti di forza nell’Esecutivo – due leghisti, un pipidino, un lib-rad ed un socialista – a spoglio ultimato delle schede per le Cantonali 2019, fronte Consiglio di Stato, ossia in presenza dei risultati di tutti e 115 i Comuni. Già detto in altra parte del giornale circa i valori espressi dalle proiezioni, questi i numeri effettivi, in ordine di lista e per voti di lista: “Piùdonne”, 1.85 per cento; Mps-Pop-Indipendenti, 2.07; “MontagnaViva”, 0.81; Partito socialista-Giso, 17.06; Partito liberale-radicale, 24.49; Verdi liberali, 0.96; “Per un Ticino rispettoso dei minori”, 0.10; Partito popolare democratico-“Generazione giovani”, 18.23; Partito comunista-Indipendenti, 1.00; Lega verde, 0.85; “Verdi del Ticino”, 4.33; Lega dei Ticinesi-Udc, 27.86; “BelloSognare”, 0.40. In linea generale, tra i partiti di governo: calo di Lega dei Ticinesi-Udc (domani, dall’esito del voto per il Gran Consiglio, un primo chiarimento sulle ragioni e sulle responsabilità nel cedimento); arretramento del Partito liberale-radicale; avanzata (ma più contenuta rispetto alle prime indicazioni) di Partito socialista e Partito popolare-democratico. Ai confronti sul 2015, per le sole forze di primo piano (in altri casi, ad esempio sull’asse Mps-Partito comunista, a quel tempo lo schieramento per il Consiglio di Stato era unico): Partito socialista-Giso, più 2.25; Partito liberale-radicale, meno 1.76; Partito popolare democratico-“Generazione giovani”, più 0.69; “Verdi del Ticino”, meno 2.23; Lega dei Ticinesi-Udc, meno 4.35. Nell’immagine, l’aggiornamento secondo informazioni della Cancelleria dello Stato.