Se il problema l’è chél da la Lega che la pìca pü, pronto e servito il “conducàtor” che porti la Lega ad essere di nuovo tonante, e senza fraintendimenti, nella duplice chiave di lotta e di governo. E per una Lega dei Ticinesi che ha bisogno di tornare ad essere incisiva, nessuno meglio di Daniele Piccaluga, già nel quadrumvirato di coordinamento prima che la funzione fosse assunta “ad interim” da Norman Gobbi peraltro anche consigliere di Stato; a men di sorprese che ci si sente di escludere (chi in alternativa, chi, con prospettive serie di essere ascoltato e votato?) dall’assemblea ordinaria di domenica prossima a Monteceneri frazione Rivera uscirà il nome del 37enne, ora operante nel privato dopo esperienze quale segretario comunale; così indica Norman Gobbi himself in una nota “dopo decisione condivisa nel gruppo di coordinamento”, formalmente trattasi solo di una proposta, secondo norme di “Realpolitik” si giungerà al pieno consenso e fors’anche al plauso acclamatorio. Perfetto anche il luogo, che è per l’appunto casa di Daniele Piccaluga quale municipale e vicesindaco di Monteceneri; e poi il cognome si presta idealmente all’apofonia vocalica, scrivi una volta che questi è il “PiccaLega” e la battuta entra già in circolo.
“Libertà, passione, resilienza e dedizione al servizio dei cittadini” i valori rivendicati dal candidato che, si ricorda, aveva tre anni quando Giuliano “Nano” Bignasca e Silvio Flavio Maspoli e Mauro Malandra formalizzarono l’atto costitutivo del movimento di via Monte Boglia in Lugano, ormai un terzo di secolo abbondante addietro, e nessuno dei tre è più tra di noi. Circa gli intendimenti nulla si sa: cristallizzato il silenzio-stampa sino a domenica, asseritamente al fine “di privilegiare il contatto diretto con la base leghista”. La quale base, per l’appunto, qualche domanda ha.