(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 12.02) Martedì drammatico in casa Bellinzona calcio: la prima squadra, militante con alterne fortune (ultimo posto: due vinte tra cui il 2-0 di sabato sullo StadeNyonnais, quattro pareggi, 10 sconfitte) in Divisione nazionale B ovvero ChallengeLeague, rischia di essere estromessa sui due piedi dal campionato per decisione uscita dalla Commissione licenze della “Swiss football league” e resa nota stamane con un comunicato: alla dirigenza granata è contestato, in ispecie, il mancato adempimento delle “condizioni richieste per la conferma della licenza (tipo 3, ndr) concessa (…) il 19 maggio 2025”; giudicata “non valida” la vendita della società, vendita che era stata formalizzata con il passaggio delle quote dalle mani di Pablo Jesus Bentancur a quelle di Juan Carlos Trujillo Velasquez. Contro tale provvedimento, dal quale deriverebbe l’esclusione del Bellinzona dal campionato, sussiste facoltà di ricorso entro il termine perentorio di cinque giorni; tale diritto sarà esercitato dai rappresentanti legali la società sopracenerina, che minimizzano la portata della decisione (in sede di Sfl sarebbero “al corrente di tutto”; il comunicato è pertanto da considerarsi – tale la tesi espressa – quale espressione solo “dovuta” in forza dei tempi imposti dal regolamento).
Alle sintesi, i punti salienti: a) la concessione della licenza è soggetta al “consenso delle autorità preposte” in caso di intervenuta o interveniente cessione della proprietà (basta la maggioranza delle azioni, in questo caso si trattò del 100 per cento del pacchetto); b) dalla concessione della licenza ad oggi sono trascorsi 204 giorni (leggansi duecentoquattro, un’enormità) ed un pezzo; c) la cessione formale della società sull’asse Pablo Jesus Bentancur-Juan Carlos Trujillo Velasquez ebbe luogo venerdì 27 giugno 2025, data da cui sono trascorsi 165 giorni (leggansi centosessantacinque, poco meno dalla premenzionata enormità); d) alla Commissione licenze sostengono essere “insufficiente” la documentazione prodotta e presentata e calcano la mano sul fatto che è stato garantito “un tempo molto lungo” (domanda: ma esiste realmente il termine ultimo, è davvero fissata nero su bianco una “deadline”?) per il completamento del “dossier”, dal che presumesi che tra vertici federali e vertici societari siano intercorsi – in giugno, in luglio, in agosto, in settembre, in ottobre, in novembre e nel primo scampolo di dicembre – scambi epistolari e colloqui telefonici in più forme. Ad onta di tutto ciò, un allineamento tra le due posizioni non sarebbe stato raggiunto: mancano o mancherebbero alcuni documenti “necessari per la conferma della licenza”. Dal che la revoca, et cetera.
L’onere di ribaltare una situazione fattasi serissima ricade ora sulla dirigenza sopracenerina. Che replica, ed i seguenti asserti corrispondono alle argomentazioni portate dai vertici della società: a) è tutto in ordine; b) come detto, ricorso vi sarà; c) il denaro da riversarsi c’è, anzi, è giacente e vincolato, anzi e meglio, è giacente e vincolato e parcheggiato sul conto-clienti di un notaio; d) il denaro non è ancora uscito dal conto-clienti del predetto notaio a causa di un problema tecnico; e) il problema tecnico è dato dall’essere in corso la procedura funzionale all’apertura di un conto corrente bancario; f) tale conto corrente sarà aperto appena gli esperti dell’istituto bancario di riferimento avranno portato a compimento ciò che è nel loro compito e nelle loro competenze, ossia la “due diligence”; g) per l’ultimazione di tale “due diligence” serve ancora tempo, “poco tempo” – parola di terzi – ma tempo. E se per caso il “poco tempo” diventasse “più tempo”, e/o se per caso la “due diligence” non giungesse al traguardo? Bella domanda, cui qui non si trova risposta se non in una pseudocriptica notula firmata alle ore 9.54 di oggi, via canale “social”, da Juan Carlos Trujillo Velasquez alias “Juan K T @presi_ACB”: “Quando un investitore internazionale non ha le garanzie (si suppone che “ha” stia per “riceve”, ndr), sono sempre attivi i piani “A”, “B” e Tas”. Del piano “A” non vi è contezza, del piano “B” nemmeno; che cosa corrisponda alla sigla “Tas”, in quel di Losanna, tutti ben sanno…




















































































