Lasciare che gli altri si sfianchino, ed approfittare delle situazioni; lasciare che gli altri corrano, e far correre la palla; lasciare che l’iniziativa venga presa dagli altri, ma ergere una diga ai 22 metri e consentire che filtri un pallone ad ogni morte di vescovo. In tempi nei quali al Barcellona si dimenticano di tali fondamentali, un interprete affidabile viene a galla nella cadetteria eupalliana d’Elvezia, nei colori e nelle sembianze del Chiasso che, da ultimo e derelitto in graduatoria, oggi salì a Wil e da Wil tornò con i tre punti frutto d’un 3-0 sul campo, ad onta del possesso-palla contenuto al 43 per cento e di un sostanziale equilibrio in altre voci. Altre, ma non le più importanti: perché i rossoblù, al di là dell’aver colpito con precisione con Markos Sifneos (34.o e 69.o) e con Merlin Hadzi (58.o), si sono dovuti arrangiare con un uomo in meno nell’ultima mezz’ora abbondante, cartellino rosso a Younes bnou Marzouk, tuttavia risultando preponderanti nel numero di conclusioni “utili” (otto contro quattro) e battendosi il giusto nel momento in cui, tra un pericolo potenziale ed un calcio d’angolo concesso, la scelta è caduta sulla seconda opzione. Che sia una svolta? Il dubbio rimane, due sole partite vinte (più due pareggi) contro otto sconfitte sono credenziale poco spendibile. Eppure i tre goal, dopo averne infilati soltanto otto in 11 incontri precedenti, sono tre goal veri…
I risultati – Aarau-StadeLosannaOuchy 3-3; Kriens-Sciaffusa 1-1; Thun-Grasshoppers Zurigo 3-1; Wil-Chiasso 0-3; Winterthur-NeuchâtelXamaxSerrières 4-0.
La classifica – Grasshoppers Zurigo 26 punti; Thun 22; Winterthur, Aarau 21; StadeLosannaOuchy 20; Sciaffusa 17; Kriens, Wil 13; NeuchâtelXamaxSerrières 9; Chiasso 8 (Grasshoppers Zurigo, Thun, Aarau, Kriens una partita in più).