Lontani, lontanissimi (era l’altr’ieri; ma non fanno più testo) i tempi dell’illusione, su quel prodigioso 4-0 in trasferta a Zurigo all’esordio nel 2019-2020 del calcio elvetico di “élite”. 40 giorni più tardi, il Lugano si ritrova precipitato all’ultimo posto, oggi a Basilea la quarta sconfitta consecutiva, un solo punto raccolto nelle ultime cinque giornate, produzione offensiva ridotta a tre reti nello spazio di 450 minuti, e quindi nemmeno un Noam Baumann portiere al meglio della sua espressione – sì, non ne siamo innamorati, è discontinuo, ma quando viaggia sui picchi si difende benino – può bastare per salvare la baracca. Renani dunque al vertice della graduatoria, ed in solitaria; bianconeri sul fondo, sconcertati, frammentati, catafratti, quattro titolari su 11 (ed è l’opinione espressa pubblicamente dall’allenatore Fabio Celestini) a pascolare allo stato brado ossia slegati da manovra e spirito di collaborazione; scarto di una rete, ma dal valore relativo, 86.o minuto grazie a Nicola Dalmonte giunto in campo da uno scampolo di partita in subentro a Numa Lavanchy, 1-2. Prima, e tuttavia, la doppietta di Kemal Ademi, 27.o e 48.o; nel complesso, e tuttavia, 11 tiri contro cinque nello specchio della porta avversaria; perché cambieranno anche le regole, ma una palla che scorra vicino al palo è a tutt’oggi una palla sprecata, e qualcosa ne sa di certo Marco Aratore sui cui piedi si trovò l’occasione del pareggio. Gli altri risultati: Zurigo-San Gallo 2-1 (mercoledì); Servette-NeuchâtelXamaxSerrières 2-2 (ieri); Lucerna-Youngboys 2-2 (oggi); Thun-Sion 0-1 (oggi). La classifica: Basilea 15 punti; Youngboys 14; Sion 13; Servette 9; San Gallo 7; Lucerna, Thun, Zurigo 5; NeuchâtelXamaxSerrières, Lugano 4.