Supera la soglia tra indagine e prime valutazioni di carattere penale, nel giorno stesso in cui al ministero pubblico viene aperto formalmente un procedimento sulla gestione della pandemia nelle case per anziani (vedasi in altra parte del “Giornale del Ticino”), l’inchiesta avviata con la raccolta di informazioni su quanto occorso alla casa per anziani “Circolo del Ticino” di Bellinzona quartiere Sementina durante la fase acuta della pandemia da Sars-Cov-2 ovvero “Coronavirus”, periodo marzo-maggio 2020: pesantissime le contestazioni mosse a tre persone, tutte operanti all’interno della struttura, primariamente per omicidio colposo con riferimento ai decessi di persone degenti nell’istituto e risultate positive al virus medesimo. Non solo: nel “dossier” coordinato dal procuratore generale Andrea Pagani e dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti figura anche l’addebito per contravvenzione alla Legge federale sulle epidemie, stante il “possibile mancato rispetto delle direttive impartite dalle competenti autorità” e dai responsabili di specifici uffici statali.
Le prime conclusioni – vale per tutti il principio della presunzione di innocenza, ma siamo alle prese con definizioni di accusa assai perentorie – sono state formulate sulla scorta della documentazione particolareggiata che era stata acquisita e raccolta all’Ufficio del medico cantonale. E da qui muovono gli inquirenti, che si stanno occupando dell’analisi dei materiali; al vaglio, precisano dal ministero pubblico, anche la posizione di altri soggetti che lavoravano alla stessa casa per anziani o che con essa hanno avuto contatti professionali.