Altri tempi davvero quelli in cui Bellinzona era la terra del “Prego dopo di lei” e del “Ma si figuri non potrei mai” e dei minuetti e di una simpatetica “entente cordiale” tra Sinistra e radicali, non potendosi dimenticare travasi di preferenziali sia in città sia sul livello superiore, quando vi fosse l’esigenza di garantirsi margini di sicurezza in qualche tornata elettorale. Altri tempi: ora una poltrona da sindaco, nella capitale, può diventare motivo di discussione e di contesa. Nel senso: Mario Branda, quota Partito socialista, l’ha spuntata anche stavolta, con un po’ di fatica in più rispetto a quel che fu registrato nel 2017 ma pur sempre da primo sotto lo striscione; la titolarità del ruolo di sindaco sarà tuttavia contestata, sicché potrebbe anche accadere che il sindaco “ad interim”, cioè quello provvisorio che ad un tempo era detto “di quindicina”, non sia poi sindaco per la legislatura. E da chi viene l’attacco? Dalle sponde Plr, cela va sans dire: stamane l’annuncio, Simone Gianini il nome dello sfidante.
Pretesa fuori luogo, no, ovviamente: dalle parti di piazza Nosetto i lib-rad sono presenti con tre municipali e con 20 membri del Legislativo e su Simone Gianini, nelle Comunali ultime scorse, si sono indirizzati 9’764 personali di cui 5’949 preferenziali (“300 in più rispetto all’elezione del 2017”) mentre 3’815 sono stati i consensi in scheda di partito. Pare che già nella mattinata di lunedì, sulle prime avvisaglie del largo consenso, Marco Nobile presidente della sezione abbia incominciato a prendere carta e penna ed a far di conto; a cifre consolidatesi, il confronto con la proposta non indecente al candidato; in ultimo, e pare che qualche consultazione abbia avuto luogo anche in altra sede perché è bellissimo il mettersi in competizione ma bisogna andare a caccia di voti fuori dal giardino di casa, lo scioglimento della riserva da parte di Simone Gianini cui è stato garantito che l’intera macchina elettorale sarà al suo servizio a guisa di falange macedone. Sul piatto, in vista del ballottaggio, finiranno nove anni da municipale in carica ed un’indiscussa credibilità; vero è anche che, se in Ticino esiste un luogo politicamente imperscrutabile e nel quale le dinamiche del lunedì sera sono neve scioltasi al sole già sul mezzogiorno del martedì, quel posto si chiama Bellinzona. Ma evitiamo le speculazioni, raccomandano proprio dal fronte Plr, e godiamoci la sfida al Brandaleone.