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Asso (Como): uccide il suo comandante, si barrica in caserma. Preso

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 8.41) Un intervento secco e deciso di elementi delle forze speciali ha messo il punto fermo, sul farsi dell’alba, alla tragica vicenda di cui dal pomeriggio di ieri è stata teatro la caserma dei Carabinieri di via dei Praeli 7 ad Asso, provincia di Como: qui il luogotenente Doriano Furceri, 58 anni, siciliano di Palermo, sposato, tre figli, è stato ucciso con apparente premeditazione dal brigadiere Antonio Milia. 57 anni, che si era presentato in caserma nonostante godesse di un periodo di ferie e che, estratta un’arma forse d’ordinanza, aveva esploso tre colpi all’indirizzo del superiore, asserragliandosi poi all’interno di una stanza – ai suoi piedi il cadavere – e da lì conducendo poi una lunga ed estenuante trattativa con il negoziatore fatto giungere da Varese. Da prime evidenze risulta anche che Antonio Milia abbia inviato vari messaggi Sms a parenti e conoscenti dichiarando la volontà di togliersi la vita; intento stroncato dal “Blitz” che specialisti del “Gruppo intervento speciale-Gis” dell’Arma dei Carabinieri, giunti ad Asso già intorno alle ore 22.00 di ieri ed acquartieratisi nello stabile di una vicina impresa di onoranze funebri, hanno posto in opera con cautela e decisione ad un tempo, purtroppo dovendo lamentare il ferimento di un proprio effettivo – 32 anni l’età – contro il quale Antonio Milia ha esploso un colpo di pistola. L’incursore è stato raggiunto dal proiettile ad una gamba e per tale motivo viene trattato ora in sede ospedaliera.

L’omicida, che è stato neutralizzato senza pregiudizio della sua incolumità, godeva da poche settimane dell’idoneità al servizio, dopo un periodo di lontananza da scrivania e servizio sul campo a causa del disagio psicologico espresso a più riprese, disagio che sarebbe culminato – ma su questo aspetto sono in corso verifiche cronistiche – nel tentativo di suicidio posto in atto all’interno della stessa caserma. Da definirsi ora i retroscena della vicenda, “in primis” cercandosi le ragioni del dissidio tra vittima e carnefice e ricostruendosi i tempi della loro conoscenza tanto di più alla luce del fatto che il luogotenente Doriano Furceri era giunto ad Asso in tempi relativamente recenti, dopo aver trascorso 17 anni al comando della caserma di Bellano (provincia di Lecco). Nella foto, la vittima.