Dal gennaio 2021, considerandosi tempi e dinamiche proprie dell’“iter” parlamentare, negli impianti di tiro sul territorio del Canton Grigioni sarà permessa l’attività solo se i colpi finiscono nei sistemi artificiali detti “parapalle” e non più direttamente nel terreno. In tal senso il messaggio firmato ieri, all’indirizzo del Legislativo, dall’autorità politica cantonale in Coira. La presenza dei sistemi artificiali “parapalle”, come viene ricordato da fonti del Governo retico, costituisce requisito per l’accesso a contributi federali (al momento, 40 per cento dei costi, oppure 8’000 franchi per bersaglio nei poligoni sulla distanza dei 300 metri) in funzione del successivo risanamento dei siti contaminati da metalli pesanti tossici, ad esempio piombo ed antimonio. Dalla modifica legislativa sarà interessato circa il 50 per cento degli impianti, ciascuno dei quali perderebbe una media di circa 60’000 franchi per il risanamento, cifra che incomberebbe su Cantone e Comuni nei quali i poligoni si trovano (ben difficilmente, del resto, sarebbe possibile il mettere tali costi a carico di coloro che il danno hanno causato). A rigore del progetto di revisione della normativa vigente, ed in pratica, alla data di giovedì 31 dicembre 2020 sarà messo il catenaccio alle porte degli impianti che a quel tempo non siano stati dotati di sistemi artificiali “parapalle”; nel caso l’ordine di chiusura non venisse rispettato, ogni spesa andrà a carico dei Comuni in cui si trovano i poligoni.