Porta su suolo ticinese, ed in un contesto temporale piuttosto preciso, la traccia di due giovani emiliani scomparsi l’uno a distanza di due mesi l’uno dall’altro, il primo da Sassuolo (provincia di Modena) intorno alle ore 15.30 di sabato 5 dicembre 2020 e l’altro da Piacenza nella tarda serata di domenica 7 febbraio ultimo scorso: a confermarlo, stamane, una solida ricostruzione fornita nel corso dell’odierna puntata di “MattinoCinque” sull’emittente italiana “Canale cinque”, in ripresa di temi trattati anche nel programma “Chi l’ha visto?” di Raitrè. Alessandro Venturelli, 21 anni, e Stefano Barilli, 23 anni, avrebbero incrociato più persone – il condizionale è d’obbligo, ma alcune testimonianze risultano concordanti – in prossimità del lungolago di Lugano, o giovedì 18 febbraio o più probabilmente venerdì 19 febbraio, ed uno di loro avrebbe chiesto indicazioni stradali per orientarsi nella ricerca di vari indirizzi.
Il tassello si incastrerebbe correttamente sull’ipotesi di un arrivo da sud, essendo la coppia stata fotografata (sempre che l’identificazione sia corretta: di ciò sono convinti i genitori di uno dei due giovani) da una ragazza in transito nell’atrio superiore della stazione Centrale di Milano intorno alle ore 19.00 di giovedì 18 febbraio; in tale immagine compaiono due figure con valigia, zaino e “skateboard”, pochi gli elementi utili per un riconoscimento visivo stante l’utilizzo della mascherina antivirus, comune l’abbigliamento (un cappotto di colore assimilabile al grigio antracite), capigliature tuttavia congrue – ricci “intensi” per l’uno, lisci portati medio-lunghi per l’altro – con foto precedenti e con il ricordo di amici e parenti. Il destino di Stefano Barilli ed Alessandro Venturelli, dunque, si sarebbe unito per ragioni al momento oscure (della questione si stanno occupando inquirenti di almeno una Procura della Repubblica, quella di Modena). I due giovani, in precedenza, non si conoscevano né avrebbero avuto motivi per incontrarsi; fra le ipotesi all’origine dell’allontanamento di entrambi – e sull’essere entrambi allontanamenti volontari non sussistono dubbi – è stato ventilato anche l’ingresso in una psicosetta, atto che sarebbe stato preceduto dall’autocancellazione dalle pagine dei “network” sociali nel caso di Stefano Barilli e dall’abbandono di “personal computer” e “Smartphone” a casa nel caso di Alessandro Venturelli.
La destinazione luganese, inoltre, sarebbe “compatibile” con presunte frequentazioni elvetiche da parte del 23enne piacentino, che più volte, ed ancora in tempi di poco precedenti la scomparsa, aveva fatto la spola fra Milano e la Svizzera; in scambio di messaggi via “WhatsApp” – elementi acquisiti per tramite di terzi – il giovane aveva asserito di essere alla ricerca di investitori su un suo progetto, e “per il momento” di aver ricevuto due “no”. Da chi, e forse proprio a Lugano? E dopo quella tappa, dove? In immagine, a sinistra Alessandro Venturelli, a destra Stefano Barilli.