(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 21.51) Un 73enne cittadino svizzero con domicilio a Sant’Antonino, nella vita imprenditore, identità nota alla redazione del “Giornale del Ticino” in quanto riportata da varie testate della stampa brasiliana tra cui il quotidiano “O globo” e l’emittente “Super rádio Tupi”, è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’“Hospital estadual Getúlio Vargas” di Rio de Janeiro, quartiere Penha, dopo essere stato vittima di un agguato a colpi di arma da fuoco all’interno di una favela del blocco denominato “Cidade alta”, zona nord della metropoli. L’episodio è occorso intorno alle ore 17.30 locali (ore 21.30 in Svizzera) di ieri, domenica 29 dicembre; sempre stando a fonti di stampa locale e che trovano conferma in informative di polizia, l’uomo e la compagna di viaggio – anch’ella ticinese e dall’identità egualmente nota: la donna, 65 anni, è a sua volta rimasta ferita ma in modo più lieve – stavano percorrendo avenida Brasil dopo essere stati costretti a deviare dal percorso sulla superstrada Washington Luis a causa di un blocco stradale; poche centinaia di metri dopo, a quanto pare sulla scorta di indicazioni errate del Gps dell’auto, la svolta e l’ingresso nella “favela” ecco l’assalto del gruppo di malviventi, almeno tre, presumibilmente a scopo di rapina. Nel tentativo di sfuggire ai criminali, sempre per quanto risulta allo stato dell’arte, l’uomo ha dato gas; a quel punto i criminali hanno iniziato a sparare ad altezza di finestrino, colpendo il 73enne al torace e la 65enne alla mano sinistra. La vettura, rimasta senza controllo, si è arrestata dopo aver colliso con la recinzione in muratura di un impianto della compagnia “White Martins”.
Le condizioni di salute del 73enne sarebbero peggiorate nelle ultime ore, tanto da far escludere un intervento chirurgico immediato. Decisiva, per la ricostruzione dell’episodio e per l’avvio delle indagini, la testimonianza fornita alle forze dall’ordine dalla 65enne, che nel frattempo è stata dimessa dopo le cure a lei prestate nello stesso nosocomio. La vicenda viene seguita da funzionari del consolato generale svizzero a Rio de Janeiro. In immagine, un tratto di avenida Brasil a Rio de Janeiro.