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“Adria airways” al collasso, Lugano-Agno scollegato dal mondo

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 14.11) Nulla di filosofico nell’“horror vacui” percepito stamane – e così sarà sino a tutta domani; ma siamo nei giorni in cui si suicidano le “Thomas Cook” secolari, figurarsi quali prospettive si possano delineare per una compagnia slovena che, pur dichiarata esistente dal 1961, godette di notorietà reale solo dopo l’ingresso nella “Star alliance” – all’aeroporto di Lugano-Agno: niente voli per circa 400 passeggeri prenotatisi sulle 48 ore, niente “riprotezione” (cioè volo con altra compagnia) perché dallo scalo ticinese a Zurigo non esiste alternativa, ed in verità non esiste davvero nessun altro volo per alcuna destinazione da quando fu soppresso il collegamento da e per Ginevra. Ed una ragione, chiara e netta, c’è: alla “Adria airways”, operatrice – in delega dalla “Swiss” – sulla tratta, hanno finito i quattrini. Peggio: sono indebitati fino al collo, rimanendo (si presume) da scontarsi le fatture nel breve e nel medio periodo. Di più ancora: stanno cercando, pensate un po’, “nuovi investitori” e “finanziatori”, il tutto a strettissimo giro di colloqui.

Suona fessa, la campana, sulle lande della fu pieve di Agno; e nemmeno un’invocazione a san Giovanni Battista protettore potrebbe scongiurare il disastro che si profila. Prive di effetto consolatorio – nemmen si dice di temi auspicali – le espressioni con cui viene condito il “grounding” parziale dei velivoli della compagnia, ed in ispecie quel concetto di “pausa temporanea” che figura (ed è l’unica comunicazione ufficiale) sulla pagina del sito InterNet della compagnia. Per trovare un’informativa strutturata, alla sezione “News”, bisogna risalire a giovedì 18 ottobre 2018, quando i vertici della “Adria airways” respinsero con sdegno ogni conclusione diffusa dai “media” – e sulla scorta di notizie doverosamente acquisite – circa lo stato delle finanze della compagnia slovena. C’erano stati ritardi e cancellazioni di voli, anche in quella circostanza, ma venne smentita l’ipotesi stessa di una correlazione con problemi di cassa o di pagamenti in corso e furono fornite spiegazioni complesse circa i rapporti con le istituzioni deputate al controllo. Allo stato delle cose, la “Adria airways” sta resistendo nell’operatività con gli “hub” di Lubiana (casa madre) e di Francoforte; al di sotto del minimo sindacale, tuttavia, cioè con un solo volo da Francoforte oggi e con un solo volo da Lubiana domani.

Ai passeggeri già prenotati sulle altre tratte viene semplicemente consigliato di non andare nemmeno in aeroporto, se per l’appunto si comperò un biglietto con volo “Adria airways”, e di prendere contatto con le agenzie di viaggi in cui fu acquistato il titolo di trasporto (occhio, sussiste poi anche un problema in materia di eventuale rimborso; e la posizione assunta al “front-office” della compagnia somiglia parecchio ad uno scarico di lavoro, se non di responsabilità presenti e future); dalla “Swiss”, per quanto riguarda Lugano-Agno, indicano di… scegliere altra soluzione, cioè di appoggiarsi al vettore ferroviario per raggiungere vuoi Zurigo, vuoi Milano-Malpensa. In pratica, di affidarsi a quel sistema che, per lo spostamento delle persone, è nella realtà il principale concorrente del traffico aereo. Una bandiera bianca piantata nel cuore, si direbbe.