Diremo di esserci sorpresi per un’assenza, venerdì, a Mendrisio, tappa ultima della consueta gita estiva del Consiglio federale: mentre i teorici da decrescita felice con tendenze panbucoliche neopastorali riuscivano tranquillamente ad avvicinare una consigliera federale a loro congrua per consegnarle “de visu” quattro righe di petizione o quel che fosse (ad ogni modo: nulla che non si potesse trasmettere via “e-mail”), sul cammino degli onorevoli Ignazio Cassis e sodali non si è affacciato uno che fosse uno fra gli operatori nel ramo della distribuzione finale di carburanti, in parole povere uno che fosse uno tra i benzinai che in fascia di confine sono ridotti alla miseria causa prezzi elevati e concorrenza “agevolata” dall’altra parte della frontiera e che avrebbe potuto (dovuto) contestare l’eccesso di prelievo fiscale in forma di accise.
Era l’occasione per un confronto serio e secco; era l’occasione per manifestare totale dissenso rispetto alla strategia dilatoria e ponziopilatesca adottata e mantenuta a Berna; era l’occasione per far notare che all’intorno, vale a dire appena 10 chilometri più in là verso Como e verso Varese, le pompe di benzina ruggiscono tanto è l’utilizzo minuto dopo minuto. Era l’occasione per dire che in intere fasce del Canton Ticino (Locarnese, Mendrisiotto, Malcantone: possono bastare?) un comparto sta morendo e che insieme con esso muore l’intero indotto; invece, nulla. Nel frattempo, alla prima stazione di servizio – in realtà un “self service” – oltre Dirinella ovvero nel pieno centro di Luino (Varese) la benzina senza piombo ed a 95 ottani era venduta a 201.9 centesimi di euro il litro, che fanno 201.9 centesimi di franco stante la parità di cambio tra le valute, contro i 224 centesimi di franco il litro (meno lo sconticino qua e là pubblicizzato per la giornata: fra i tre ed i sei centesimi, ma anche zero, secondo i casi) quale miglior prezzo praticato fra Ascona e Losone, e non si sta a dire delle situazioni riscontrate sulla A2.
Ora indovinate: davanti a quale distributore c’era la coda delle auto targate Ticino? Nella foto GdT, il riscontro pratico a Luino.