(ULTIMO AGGIORNAMENTO E RIEPILOGO, ORE 17.42) La morte, la morte che ti piomba addosso, la morte nell’immagine di una ruota che si materializza nel mezzo della galleria e che piomba sulla vettura che stai guidando e che sfonda il parabrezza e che ti uccide schiacciandoti. Da una folle eppure mera concatenazione di circostanze, stamane, il dramma consumatosi all’interno della galleria del San Gottardo, lungo la A2 ovvero a circa due chilometri dal portale nord su Göschenen-Casinotta (Canton Uri), dove un automobilista 65enne e residente nel Canton Zurigo ha perso la vita sul colpo non a causa di un tamponamento o di un frontale con altro mezzo o dello schianto contro una parete del “tunnel” stesso, ma per l’essere stato centrato dalla ruota staccatasi dal rimorchio di un autotreno con targhe ticinesi e con le insegne di un’azienda del Sottoceneri. Ancor più incredibile, a rigor di dinamica ricostruita, il fatto che la ruota avesse già percorso qualche metro andando a sbattere contro un autobus immatricolato nel Canton Giura e con 48 persone a bordo; il mezzo era in transito nella direzione opposta, e dunque la ruota, dopo il primo impatto che ha causato danni dalla relativa importanza, è rimbalzata verso il centro della carreggiata, precipitando infine sulla parte superiore dell’unica auto coinvolta e causandone il parziale schiacciamento. Parziale, ma esiziale per il guidatore.
Scenario da follia dell’imprevedibile e dell’împonderabile, quello che risulterà registrato dai sistemi di videosorveglianza interna alla galleria, tanto di più alla luce del fatto che mai come in casi del genere la distanza tra vita e morte è misurabile in secondi ed in metri. Secondi, quei due o tre in più o in meno che avrebbero permesso all’auto di evitare l’ostacolo improvviso; metri, quei cinque in più o in meno che al conducente della vettura avrebbero garantito spazio sufficiente per una sterzata o per una frenata o per l’accostamento in zona di sicurezza, all’altezza della nicchia numero 13 dove alle ore 9.16 ha avuto inizio la carambola esiziale. In breve l’identificazione della vittima da parte degli agenti della Polcantonale urana; nessun’altra persona ha riportato ferite. Il “tunnel” è stato chiuso al traffico nelle due direzioni sull’arrivo dei soccorsi dal Canton Ticino e dal Canton Uri; sul posto unità della Polcantonale urana e della Polcantonale ticinese, dei Pompieri dal “Centro intervento San Gottardo”, della “Tre valli soccorso” e del “CareTeam” per l’assistenza psicologica a conducenti e passeggeri dei veicoli. Nel pomeriggio, il titolare dell’azienda di trasporti è stato a colloquio con le autorità inquirenti del Canton Uri ed ha fornito collaborazione circa le istanze tecniche: come riferito dai colleghi del “Corriere del Ticino”, il vettore era stato sottoposto a regolare collaudo appena tre mesi or sono.
In entrambi i sensi di marcia della A2 la circolazione è stata bloccata sino alle ore 12.30 con interposizione del semaforo rosso ai due portali, rimanendo pertanto garantito il traffico regionale sino allo svincolo per Airolo per quanto riguarda il Ticino mentre i veicoli in direzione Svizzera interna sono stati reincanalati lungo la A13, direzione San Bernardino, all’intersezione di Bellinzona-nord; code sino a circa quattro chilometri si sono invece formate e poi smaltite al portale nord, direzione Ticino, fra lo svincolo per Amsteg e quello per Göschenen-Casinotta (la cui entrata verso sud era stata chiusa secondo prassi). Complicazioni dovute al traffico sono ora registrate tra lo svincolo per Quinto e l’area di servizio “Stalvedro”, su sviluppo per tre chilometri circa ovvero tempi di percorrenza nell’ordine della mezz’ora; per altro motivo i rallentamenti tra lo svincolo per Monteceneri frazione Rivera e la galleria di San Nicolao.