(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 22.09) Una vittima in più, la riesplosione dei contagi e l’incremento nel numero di posti-letto occupati all’interno di strutture nosocomiali quali segni preoccupanti – preoccupazione invero qui espressa già a partire da tre settimane or sono, denotandosi a quel tempo una prima, parziale inversione di tendenza – della ripresa della pandemia covidiana, materia già sotto osservazione da parte degli esperti dell’Ufficio federale sanità pubblica. Non si è più sulla coda della quinta ondata, dunque, ed è nei fatti inaugurata la sesta: purtroppo, sempre con disponibilità dei dati a sola cadenza settimanale anziché quotidiana com’era sino a qualche mese fa e come sarebbe rispondente alla logica. Stato dell’arte: 1’152 nuovi positivi nell’arco di una settimana, media circa 165 il giorno, per un totale che si colloca ora a 152’209 casi dichiarati; 54 ora i degenti in ospedale, con 53 presenze in reparti ordinari mentre un contagiato è sottoposto a trattamento di terapia intensiva; in totale 1’194 sono ora i deceduti per accertata causa da “Coronavirus”. Per quanto riguarda il sistema delle case anziani, nell’ultima settimana precedente oggi constano zero vittime da Covid-19 (414 in totale; nel periodo corrispondente, 2’052 i morti per altri motivi); nessun nuovo ricoverato (173), sette nuovi positivi (saldo effettivo: sette contagiati in tutto) all’interno di quattro distinte residenze (per la cronaca, le cinture di profilassi hanno funzionato al 100 per cento in due sole realtà su 69).