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Hockey Nl / Folle finale, per il titolo bisognerà andare allo spareggio

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Servirà il settimo incontro, per l’appunto nella serie al meglio delle sette partite, per l’assegnazione del titolo svizzero 2021-2022 nell’hockey maschile di massima serie: dopo essere stato sulla soglia del disastro addirittura in “sweep”, lo Zugo dominatore della stagione regolare è riuscito stasera a completare una rimonta dallo 0-3 al 3-3 e pertanto a costringere gli Zsc Lions a rigiocarsi tutto in 60 minuti, più eventuale prolungamento, a partire dalle ore 20.00 di domenica, e di nuovo su pista zugana. Alle tre sconfitte subite tra lunedì 18 e sabato 23 aprile (2-3, 1-2, 1-2) gli uomini di Dan Tangnes hanno opposto tre successi secchi nel volgere di cinque giorni (4-1, 4-1, 2-0), per due volte in trasferta, e l’inerzia dovrebbe indurre a credere che il ribaltone sia alle porte. Ma boh, bravo chi ci capisce qualcosa, in questa guerra di nervi.

Per ora, difatti, ci si può limitare alle mere descrizioni del reale. Che dice sùbito bene allo Zugo, minuto 3.15, equilibrio già spostato: sul tabellino figurerà Fabrice Herzog che nel ciclo del “play-off” sta volando (sei goal e sei assist alla 14.a partita; l’attaccante si portava dietro un 15 più 11 in tutta la stagione regolare) anche se le immagini indicano con chiarezza che si tratta di un’autorete di Justin Azevedo. Gli Zsc Lions abbozzano ma subiscono, produzione offensiva all’incirca sulla metà di quella degli avversari, prospettiva incerta. Dopo la prima pausa, urlo belluino ed ira conseguente: in 20 minuti lo Zugo andrà a concludere solo una volta contro le 17 dei padroni di casa, Simon Bodenmann il più convinto nel provarci, reparto offensivo tuttavia a secco. Ultimo intervallo, tutti cautissimi nell’evitare penalità e del resto si sta pattinando ai minimi del rischio (due minuti contro gli Zsc Lions, sei in tutto contro lo Zugo); casca però nel trappolone Denis Hollenstein (50.55), e la retroguardia capitola prima dello scadere dell’inferiorità numerica (52.37), Jan Kovar il suggeritore per trafiggere il fratello Jakub sul fronte opposto, Grégory Hofmann risolve da par suo (quinta rete personale nel ciclo).

La situazione precipita, dalla panchina degli Zsc Lions giunge l’ordine di passare alla baionetta con il “rover” al posto di Jakub Kovar (56.54); seguiranno tre minuti frenetici, 13 tiri contro nove dirà il computo del periodo, ma la diga di Leonardo Genoni non cade. Jakub Kovar rientra sull’ultima interruzione, al 59.59, mentre il pubblico di casa sembra non voler credere a quanto sta maturando in pista. Vince lo Zugo, 3-3 con larghissimo merito della pattuglia dei ticinesi per nascita e per adozione, e basti il dire di Dario Simion e di Leonardo Genoni e di Grégory Hofmann per l’appunto. Merito? Merito, sì. E adesso, comperare i popcorn e mettersi comodi per l’atto finale.