(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.02) Si temeva un Natale dalle cifre pesanti, in Ticino, sul fronte covidiano, stante la riscontrata ripidità della linea ascendente in materia di nuovi contagi. Il timore è stato confermato: non solo nel numero dei casi, 1’616 nelle 72 ore ultime sino all’alba di oggi, il che significa media di 539 positivi il giorno (vero, erano 747 sul picco pubblicato venerdì scorso; ma sul computo incide l’entità dei tamponi effettuati), ma anche nei decessi, altri tre, e dunque 47 nel contesto della quarta ondata ovvero 1’042 attribuiti al “Coronavirus” dall’inizio della pandemia. Dovendosi osservare la realtà a cifre nude, inoltre, i 1’616 casi del solo fine-settimana equivalgono al 45.77 per cento del totale di quelli rilevati durante la tragica prima fase, quella in cui morì un contagiato ogni 10, o al 28.90 per cento di quelli riscontrati nella terza fase; con riferimento al solo periodo in essere, i contagiati sono ora 12’836, oltre un quarto del totale (46’617) di cui si ha contezza dalla terza decade di febbraio 2020. Sempre in tripla cifra i ricoverati, 107, di cui 95 in reparti ordinari e 12 in reparti di terapie intensive.
Due guariti e due nuovi contagiati nel sistema delle residenze per anziani, dove salgono a quattro le realtà colpite e quindi con sette ospiti sotto scacco. Campagna vaccinale documentata solo sino all’antivigilia di Natale, e dunque su cifre qui già rese note: alla conclusione del ciclo di base (doppia somministrazione o singola somministrazione dopo guarigione dal “Coronavirus”) solo il 70.3 per cento degli aventi diritto, per effettive 575’283 dosi distribuite in modo utile; al 22.2 per cento la quota di popolazione che ha già avuto accesso al richiamo o “booster” che dir si voglia; al 62.7 per cento l’incidenza dei “richiamati” nella fascia di età “Over 65”.