Home CRONACA “Coronavirus” incombente: cinque decessi, posti-letto a tripla cifra

“Coronavirus” incombente: cinque decessi, posti-letto a tripla cifra

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(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 19.58) Ci siamo abituati, in questi quasi due anni sotto il dominio psicologico della pandemia, a distinguere i fatti dalle percezioni ed a collocare gli uni e gli altri nei giusti contesti: i dati cioè le cifre, sempre sott’occhio ma quali unici riferimenti nei periodi di stasi; le impressioni, invece, quale binario privilegiato in tempi di rapidi movimenti nell’una o nell’altra direzione. Ed oggi, sull’ascesa virulenta della quarta ondata, così come era accaduto durante la seconda e durante la terza fase (non nella prima, quando ci mancavano dati e parametri e persino una minima visione glocale di quanto stava accadendo) non possiamo non dare priorità alle sensazioni, una delle quali dice che in materia coronavirale le prossime settimane ed i prossimi mesi ci porteranno tutto fuorché un periodo natalizio all’insegna della ritrovata libertà: non c’è infatti linea di tendenza che non porti ad un aggravio del quadro generale, ovviamente a proporzioni diverse rispetto al passato quando si parli dell’incidenza dei decessi sul totale dei contagi, ad esempio. Dal fine-settimana, una volta ancora con rilevazioni aggregate nelle 72 ore e forse a Palazzo delle Orsoline ed all’Ufficio del medico cantonale dovrebbero capire che per miglior comprensione da parte dei cittadini serve un rapido ritorno alla disponibilità di cifre effettivamente quotidiane, picchi su picchi: avantutto per quanto riguarda le vittime attribuite al contagio da Covid-19, cinque in giorni, 40 pertanto nella fase in corso, e 1’035 dall’inizio della tenuta di registri specifici. 667 nuovi contagi, in media 222 circa ogni giorno, portano oltre quota 9’000 (9’058 per la precisione) il computo nel contesto della quarta ondata, in sostanza la somma tra prima e terza fase, ovvero a 42’939 casi conclamati dalla terza decade di febbraio 2020. Di nuovo in tripla cifra (104) i posti-letto occupati all’interno di strutture nosocomiali, con 85 degenti in reparti ordinari e 19 degenti sottoposti a terapie intensive. 720 circa le persone in isolamento, 870 circa sono quelle in quarantena.

Oltre ai noti problemi circa il cordone sanitario pluriperforato nel ciclo scolastico (vedasi elenco distinto in altra parte del giornale), dal sistema delle case per anziani giungono indicazioni in chiaroscuro: il “Coronavirus” colpisce ancora, ma in una sola struttura; un ricovero in più (139 dall’inizio), ma anche la guarigione dichiarata per tre ospiti; quattro residenti positivi in più nelle varie date intercorse dall’ultima registrazione, sicché si hanno al momento tre soli residenti in condizione di positività covidiana. A fronte di ciò, consolatorio in termini assai relativi è l’esser stata raggiunta una quota del 70 per cento (70.2 per cento a valori odierni) per ciò che riguarda la copertura vaccinale ad un tempo considerata completa ed ora, invece, ridottasi a trattamento di base (doppia somministrazione o singola somministrazione dopo guarigione dal Covid-19): 246’245 sono i soggetti in tale condizione, 564’374 le dosi di vaccino somministrate utilmente, ma tre aventi diritto su 10 sono o refrattari o da poco si sono indirizzati sul cammino verso l’immunizzazione.