La Rossocrociazia è ai Mondiali di calcio, quelli della folle edizione comperata dagli emiri del Qatar, tempo un anno ed una settimana da oggi sussistendo un calendario che andrà da lunedì 21 novembre a domenica 18 dicembre 2022; e se possiamo scrivere che la Rossocrociazia è qualificata di diritto, ecco, per automatismo dobbiamo constatare che l’Italia – quella stessa Italia che giustamente si fregia del titolo europeo conquistato in luglio a Londra – dalle parti di Doha non sarà, o perlomeno non sarà sull’esito del torneo di qualificazione, cioè Svizzera prima ed Italia seconda nel gruppo “C”. Il che non costituisce problema, almeno da questa parte: succede.
Nella serata della sfida a distanza, giocando Yann Sommer e compagni a Lucerna contro una Bulgaria già da tempo fuori dai giochi mentre gli azzurri andavano a tentare l’assalto al fortino dell’Irlanda del Nord anch’essa nell’impossibilità di ribaltare il destino, da una parte il necessario ed opportuno 4-0 (48.o, Noah Okafor; 57.o, Ruben Estephan Vargas Martinez; 72.o, Cedric Jan Itten; 91.o, Remo Freuler) e dall’altra uno 0-0 scialbo, forse la peggior prova offerta dall’Italia nel contesto della gestione di Roberto Mancini allenatore; mancò anzi poco, nel finale, che all’Irlanda del Nord riuscisse il botto pieno, sulla linea ed a portiere lontano il salvataggio di Leonardo Bonucci su conclusione di Conor James Washington a colpo sicuro). Questo mentre la Rossocrociazia era in ogni caso già al sicuro per lo scarto in graduatoria, 18 punti contro 16 o eventualmente 15; in caso di parità, invece, sarebbe stata da valutarsi la differenza-reti nel girone (in ultimo, 15-2 contro 13-2). Per dovere di cronaca, sul tabellino dei neopromossi stanno anche 18 tiri, 18 calci d’angolo e due legni. Felicitazioni, ed ora poltrona e popcorn per vedere quel che accadrà agli altri: in marzo l’Italia dovrà passare da un “play-off” a raggruppamento, vero e proprio adattamento delle Forche caudine.