Euro o franchi, clientela italiana o clientela svizzera, tutti trattati allo stesso modo: ampia disponibilità di sostanze stupefacenti, la cocaina anche su eventuale consegna in veloce passaggio; alla peggio, si sapeva benissimo dove trovare lo spacciatore nel corso della giornata, essendo colui titolare di un bar. Percorso criminale interrotto per qualche tempo, stante il quasi immediato patteggiamento su reclusione per tre anni e sette mesi più multa da 14’000 euro, per un 39enne cittadino italiano fermato mercoledì scorso da effettivi della Guardia di finanza – Comando provinciale di Como – mentre era in transito con auto immatricolata all’estero lungo via Giuseppe Garibaldi a Fino Mornasco; nel giubbotto dell’uomo, una busta in “cellophane” con cocaina per il peso di 20 grammi; assai più rivelatore, all’interno dell’abitacolo, un contenitore con banconote di vario taglio per 260 franchi svizzeri ed oltre 1’000 euro. Sugli sviluppi dell’indagine, visita delle forze dell’ordine all’abitazione ed al bar di cui il 39enne è titolare: in cassaforte altro denaro (il che è logico, trattandosi per l’appunto di una cassaforte; magari non proprio spiegabilissima la disponibilità di oltre 17’000 euro) e droga già confezionata in dosi, valendo ciò per l’hascisc, per la marijuana e per la cocaina. Esito inevitabile, con un aggravio: causa riscontrate inadempienze igieniche, il bar rimarrà chiuso a tempo indeterminato.