Era ancora Comune autonomo, Trans, quando si iniziò a parlare di un nuovo e risolutivo collegamento stradale che garantisse l’accesso sicuro per tutto l’anno e che avesse quale fulcro una galleria, la “Plattas”. Roba d’or è una quindicina di anni: nel frattempo, Trans fece in tempo ad aggregarsi con Feldis, Scheid e Tomils per dar vita al Comune di Tomils (2009), e quando nel 2010 ebbero inizio i lavori si mormorava già di un possibile altro passo amministrativo nella forma dell’aggregazione fra Tomils, Almens, Paspels, Pratval e Rodels, accordo in effetti sancito, ratificato e realizzato dal gennaio 2015 con la costituzione del Comune di Domschleg. Da oggi, sabato 9 ottobre, Trans frazione di Domschleg scopre finalmente un’autonomia… viaria grazie al completamento dei lavori di costruzione della strada e del suo elemento centrale, per l’appunto la galleria da 440 metri: tagliato il nodo gordiano, tanto di più essendo ora garantito l’accesso ai veicoli con peso complessivo sino a 32 tonnellate, 11 anni dopo l’avvio del cantiere su un tracciato in sganciamento dalla strada per Feldis prima della galleria “Tgiem”, indi con percorso su un’esistente strada forestale ed infine alla galleria “Plattas” il cui scavo ebbe luogo fra il 2013 ed il 2014 a colpi di esplosivo; in sviluppo, sotto il nucleo di Vecs, la strada si riaggancia al tracciato originario e così sino a Trans.
L’opera giunge a chiudere un circuito storico che, per certi versi, è emblematico delle difficoltà di collegamento accusate per secoli in parte dei Grigioni. Prima traccia conosciuta era una strada ripida, stretta ed in terra battuta, e tra l’altro con tornanti a gomito tali da ridurre il numero dei possibili incroci tra veicoli in marcia nelle opposte direzioni, da Paspels a Trans via Dusch e Vecs: parlandosi di larghezza della carreggiata, spazio insufficiente ad un camion per l’accesso all’abitato di Trans. Del 1991 l’ampliamento del tracciato in direzione Feldis, con aggiramento della strettoia di Dusch e diramazione sopra Rofna grazie ad una strada forestale, sicché Trans divenne raggiungibile da quel lato. Oggi la soluzione che è anche frutto di una costante opera di equilibrio nella gestione dell’esistente: “Autentica sfida sia per gli operai sia per gli utenti della strada”, come dice Mario Cavigelli consigliere di Stato, l’utilizzo del percorso a senso unico alternato durante la fase dei lavori, anche in ragione dei cantieri per la costruzione di numerosi muri di sostegno sui tratti più ripidi.
Per giungere all’obiettivo è stato necessario inoltre un ampliamento del tracciato all’interno del nucleo di Trans, progetto in concomitanza con il quale ha avuto luogo anche la sostituzione delle condotte comunali. Un supplemento di attività è previsto per l’anno prossimo, condizioni generali consentendolo, con l’installazione dell’impianto fotovoltaico a copertura di parte del fabbisogno di elettricità della galleria “Plattas”; già individuata l’area su cui eseguire l’intervento, vale a dire lungo il lato a valle del muro di sostegno, in corrispondenza con il portale sud.