(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 10.44) È segnato da un’altra vittima, la 13.a da venerdì 5 marzo e la 971.a dall’inizio della pandemia, il transito dall’inverno alla primavera sul fronte del “Coronavirus” in Ticino. Il lutto si aggiunge alla conferma della recrudescenza nella diffusione del contagio, 83 in 24 ore i nuovi casi, 1’159 nella quindicina (a raffronto, circa un terzo di quelli dell’intera prima ondata), 29’348 in totale; nessuna sostanziale evoluzione nel sistema ospedaliero, sette i ricoveri ed otto le dimissioni, 70 pertanto i degenti in strutture nosocomiali, sei quelli sottoposti a terapie intensive. Prive di aggiornamento le informazioni di corollario: all’otto per cento il tasso di incidenza dei positivi sul totale di tamponi sottoposti ad esame in laboratorio nelle 24 ore (873 i “test” verificati durante la giornata di martedì 16 marzo); a riscontri di mercoledì 17 marzo, 526 le persone in isolamento, 879 quelle in quarantena. Stando ad indicazioni dell’Ufficio federale sanità pubblica, il tasso di riproduzione del contagi è pari ad 1.22, con riscontro tuttavia risalente a lunedì 1.o marzo (253 positivi ogni 100’000 abitanti; la soglia di allerta è arbitrariamente ossia convenzionalmente stata fissata a quota 350). Di mercoledì 17 marzo l’ultima informazione utile sul passo della campagna vaccinale: 53’191 le dosi somministrate, 22’336 i soggetti giunti al termine del ciclo (seconda dose), 8’519 quelli che hanno ricevuto la sola prima dose. Fermo all’altr’ieri sul quadruplo zero – come da qualche tempo, per le 72 ore dal venerdì alla domenica è data notizia in rilevazione unica – il quadro dal sistema delle residenze per anziani.