Saranno anche ladre con un “curriculum” criminale da esportazione; saranno anche operanti in consorzio multinazionale (donna, anni 39, cittadina rumena con residenza in Germania; donna, anni 21, cittadina rumena con residenza in Francia; donna, dichiarati anni 16, sedicente cittadina irlandese, nessuna fissa dimora); saranno anche plurirecidive, ed in effetti su di loro gravano sospetti per numerosi furti perpetrati su suolo elvetico. Quel che è certo, alla prossima occasione di delinquere si procureranno un “Tomtom” più affidabile o dal “database” aggiornato, sempre che vogliano evitare l’esperienza vissuta l’altr’ieri e conclusasi al servizio di robusti braccialetti avvolgenti i polsi: avrebbe infatti dato nell’occhio un’auto con targhe francesi e circolante a lungo ed a passo lento in centro a Lugano, figurarsi a Molino Nuovo su quelle due o tre strade parallele vicine alla chiesa del Cristo Re, una manciata di metri dalla sede Polcom di via Beltramina.
Proprio tra le braccia degli agenti, ma nella prossimale via Luigi Brentani, l’atto finale di una lunga peregrinazione di cui viene oggi dato conto in nota-stampa diffusa congiuntamente da fonti di ministero pubblico, Polcantonale, Polcom Lugano e magistratura dei minorenni: dalla perquisizione del veicolo sono emersi infatti attrezzi utili per lo scasso oltre a merce che al solito viene classificata nel ciclo della “dubbia provenienza”, dovendosi sempre porre un elemento di incertezza – ah, qui si potrebbe proprio lanciare un concorso a premi circa l’origine del materiale – laddove da abitacolo o bagagliaio spuntino gioielli, monete in argento per collezione, banconote da collezione e francobolli da collezione. Ipotesi di reato nel “dossier” del procuratore pubblico Roberto Ruggeri e del magistrato dei minorenni: per tutte, furto, danneggiamento, violazione di domicilio e ricettazione; a carico della 39enne e della 16enne, anche entrata, partenza e soggiorno illegali.