(ULTIMO AGGIORNAMENTO, ORE 11.02) Vero: si è sempre detto, e lo si ribadisce, che in una pandemia qual è quella da Covid-19 alcuni parametri sono determinanti per la comprensione del fenomeno mentre altri sono sicuramente da rilevarsi e sicuramente da conoscersi, ma assai meno essi incidono sulla sostanza del reale. Nel giorno in cui si conferma la tragica linea di morte alla media di sei vittime in 24 ore, ossia da ieri all’alba di oggi, per un totale di 413 decessi di cui 63 nel contesto della cosiddetta “seconda ondata”, non può ad ogni modo passare sotto silenzio il nuovo primato di contagi, 482 casi riscontrati per un totale di 11’194 dalla terza decade di febbraio; di fatto, quale dato della quotidianità, un settimo del totale delle infezioni constatate nell’intera prima fase. Picco di letti occupati nelle strutture nosocomiali, ed anche questo era nelle attese, sul saldo fra 29 nuovi ricoveri e 18 dimissioni; probabilmente in ragione di un riallineamento delle cifre, constano ora 309 degenti, con quota crescente (ieri 8.25, oggi 8.74 per cento) di pazienti in terapia intensiva, effettivi 27. Ancorato al riferimento di ieri il computo delle persone in isolamento (1’405) e delle persone in quarantena (2’950).