Si appresta ad uscire dalla cronaca per entrare nella storia, la “Fondazione culturale Casoni” in Basilea: istituita nel 1962 da Carlo Casoni imprenditore originario di Davesco-Soragno al tempo Comune autonomo, finalità la promozione dell’italofonia e della cultura ticinese (in prima battuta, quella diffusa per tramite della sezione renana della “Pro Ticino”) e di quella italiana: in coincidenza con lo scioglimento della fondazione medesima, scioglimento legato al fatto che “con l’utilizzo delle nuove tecnologie è cambiata la modalità di fruizione dell’offerta culturale precedentemente sostenuta”, devoluta la somma di 18’500 franchi – ovvero il capitale residuo – alla Bibliocantonale di Lugano quale sostegno da destinarsi ad eventi culturali e ad acquisizioni legate alla “Libreria patria”, realtà fondata da Luigi Lavizzari nel 1861 e deputata ad accogliere le pubblicazioni pertinenti al Canton Ticino. La simbolica cerimonia della donazione ha avuto luogo alcuni giorni addietro, alla “Sala Tami” della stessa Bibliiocantonale, in presenza dei membri del Consiglio di fondazione e della direzione dell’istituto.