Home CRONACA Bastardi inside / Per “SvizzeraTurismo” il Locarnese è un «connaît-pas»

Bastardi inside / Per “SvizzeraTurismo” il Locarnese è un «connaît-pas»

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“Corsera”, oggi (thx Tafo ricognitore e delatore): gran blocco pubblicitario di “SvizzeraTurismo” con decantazione del Ticino quale meta per escursioni da programmarsi anche in sviluppo sui due o sui tre giorni, anziché nella modalità “mordi-e-fuggi”. Ecco dunque i castelli di Bellinzona, la Valle di Blenio, Morcote, il “Lac” a Lugano, il Monte Generoso, i vigneti del Mendrisiotto, su e giù da Milano quale perno per il visitatore (quasi che a Milano, a Varese, a Como, a Lecco ed almeno su tutto lo sviluppo longitudinale della Lombardia, circa il Ticino, non sia conosciuto ben più dell’essenziale). Del Locarnese, manco una menzione se non la presenza di Locarno come punto sulla cartina, e quasi come presenza accessoria. Sensazione numero uno: a “SvizzeraTurismo” hanno un’idea parziale a proposito dei flussi turistici – anche quelli “di giornata”, non si sta qui a sottilizzare – che approdano su Loc e sulle valli, Maggia e Verzasca soprattutto. Sensazione numero due: chi piazza spazi pubblicitari sul “Corsera” è un venditore capace di cogliere l’impreparazione dell’interlocutore. Cioè del pagante.