Il “curriculum” criminale, su reati in prevalenza specifici, è di quelli che non stanno in un foglio A4 nemmeno se riassunti alle linee essenziali. Inversamente proporzionale all’entità del “dossier”, invece, l’intelligenza del soggetto: il quale nella stessa mattina, a brevissima distanza, aveva piazzato un colpo appropriandosi vari capi di abbigliamento per un controvalore commerciale di 500 euro circa, e tre ore più tardi si stava aggirando nella zona del negozio “Cisalfa” (articoli sportivi) al centro commerciale “Le corti” nel centro di Varese, con probabili intenzioni di procedere ad altro furto. Movimentatissimo il fermo dell’uomo, che nella mattinata di sabato scorso – di oggi l’informativa di fonte Questura di Varese, dopo convalida del provvedimento di arresto – era stato raggiunto da agenti della Polizia di Stato, riuscendo tuttavia a darsi alla fuga: inseguimento da piazza Della Repubblica a via Giulio Bizzozero, e da qui in ascesa oltre l’ingresso dell’UnInsubria, ed infine lungo via San Michele dove la corsa del malvivente ha avuto termine tra le braccia degli agenti.
Al momento dell’identificazione, pur in assenza di documenti, dal confronto fotodattiloscopico ecco uscire il profilo: 40 anni, cittadino peruviano, precedenti penali e pregiudizi di polizia per reati di tipo predatorio, e per di più su suolo italiano senza diritto alcuno in quanto espulso con accompagnamento alla frontiera ma rientrato; fatto, questo, avvenuto nel corso degli ultimi cinque anni, dal che l’arresto (obbligatorio per flagranza di reato). Il sudamericano è stato quindi incarcerato per reingresso illegale sul territorio dello Stato e resistenza a pubblico ufficiale, ed inoltre deferito all’autorità giudiziaria per furto aggravato. In corso le procedure per la nuova espulsione.